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San Giovanni Battista

San Giovanni Battista

Scrive, Fra Bonaventura Teoli, nel suo “Teatro Istorico.”La chiesa di S.Giovanni Battista fuori della porta romana, quasi unita alle mura della città, è antica, ma piccola, non vi è memoria alcuna, vi si celebrano le feste si S.Giovanni Battista per li 24 di Giugno, e del beato Giovanni di Dio per li 8 di marzo.”

Precisa Augusto TERSENGHI, “altra chiesa esistente in questo distretto, è quella di S.Giovanni Battista, appellata comunemente dell’Ospedale.

Questa è d’istituzione antichissima, però nulla rimane dell’antico, essendo l’attuale di fattura tutta moderna.

Esiste in essa, sull’altare maggiore, un quadro molto ben fatto, rappresentante S.Giovanni che battezza IL Cristo, opera che arieggia la maniera di Carlo Maratta.

Sul secondo altare, a destra dell’ingresso, è una grande tela con la conversione di S.Paolo, originale di Pietro da Cortona; mentre sul primo a sinistra vedesi, d’antico pennello un buon affresco,rappresentante una Madonna detta della Cona.”

Osservando la facciata della chiesa e il campanile, qualcosa non mi quadrava. Infatti la facciata risulta in stile barocchetto ed anche il campanile. Ma quello che stona è la Guglia o cella campanaria, che poco ha a che fare con questo stile architettonico. Mi ricorda infatti le cuspide a forma di cipolla di fattura austriaca o germanica , dell’europa centrale.

Ed ecco svelato l’arcano: nel 1744 nella famosa battaglia di Velletri, che vedeva contrapposti gli eserciti austriaci di Maria Teresa, mentre all’interno della città a difesa di questa c’era Carlo III di Borbone.

Le armi da cannoneggiamento austriache colpivano il lato est della città. Il campanile fu danneggiato e perse la sua guglia piramidale.

A questo punto si racconta, si dice, che gli austriaci per risarcire dei danni arrecati chiamarono un loro esperto di costruzioni, il quale gli fu dato l’incarico di ricostruire la Guglia campanaria. Ma lui la ricostruì alla maniera della architettura tedesca , cioè con una specie di grande cipolla che conteneva la campana.