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Prospetto dell'arco di san Clemente

Pianta catastale di Velletri

Pianta dell'arco

L’ arco di s. Clemente

In Via Fabio Filzi

“E’ il nome moderno dato, in occasione dell’ultima guerra, alla via Dell’Arco di S. Clemente, così chiamata perché conduceva alla Cattedrale.

Questa strada era denominata in antico, e fino al 1600, Via dell’arco dei Legni (Iacomo Lauro) e ciò perché passava sotto l’arco del palazzo di detta famiglia veliterna, ma di origine romana, palazzo che fu poscia dei Zafferani, dei Gagliardi, dei Borgia, dei Ceracchi, e ora dei Remiddi – Mammucari.

Questa strada essendo di origine romana ere pavimentata con le consuete grandi lastre di selce e il popolo la chiamava delle pietre lisce.

E tale nome lo serbava ancora nel 1840 come lontana memoria, finché prevalse quello di S. Clemente, sostituito con l’appellativo di porta.

Così pure crediamo non lungi dal vero, supponendo che l’arco suddetto sia anche esso di origine romana, avanzo forse, di qualche pubblico monumento, poiché la costruzione e l’ubicazione del medesimo ce lo lasciano supporre”. Cosi descriveva il sito Augusto Terzenghi nel suo saggio storico “Topografia e toponomastica veliterna”.

Sulla struttura dell’arco si è discusso, poiché nessuno si ricorda come fosse. La copertura di detto arco poteva essere con una volta a botte in muratura, oppure semplicemente piana con una struttura di travi che sosteneva un assito portante il solaio della abitazione sovrastante.

Da un filmato degli americani si nota il palazzo bombardato con delle enormi travi che fuoriescono dalle macerie, quindi personalmente appoggerei la tesi delle travi portanti.

Voglio aggiungere una curiosità che da bambino captai nei discorsi dei grandi, e che era molto diffusa quando esisteva l’arco. In pratica quando qualcuno voleva prendere in giro chi non disponesse di gambe dritte, si affermava: “… ma ‘no vedi che tenghi e cianghe come l’architto de san Cremente!!...”.