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Ponte di M&egravele

Prospetto di Ponte di M&egravele

Ponte di Mèle

Il ponte di Mèle (da non confondere con le mele perché invece nel dialetto velletrano si tratta di “miele”), risale alla costruzione dell’Appia Antica, e nei 9 chilometri che attraversa il territorio del comune di Velletri, c’è una località in cui la strada doveva scavalcare un fosso attivo.

Siamo nel periodo repubblicano di Roma nel secolo IV a.C., i romani in questo caso seguivano il sistema che fu anche degli etruschi del “Ponte Sodo”, che a differenza dei classici ponti romani, non scavalcava il corso d’acqua con un manufatto in pietra, ma la tecnica è di scavare un cunicolo, una specie di “ by pass”, in cui deviavano il corso d’acqua per poter ritombare il fosso e poterci costruire sopra la strada, senza grandi spese e lavoro.

Nel nostro caso, scavando hanno rinvenuto un grosso trovante di basalto che per tre quarti accupa la sede stradale, mentre il restante quarto andava consolidato in diversa maniera.

Praticando un cunicolo sotto il “trovante”, crearono un nuovo letto per il ruscello, mentre fu necessario costruire una struttura tipo “fornice”(cioè una volta a botte di profondità di circa 4 metri costruita con blocchi di selce), in più in un punto è stato necessario realizzare un tamponamento con malta cementizia e pezzi di basalto per completare il sottofondo stradale.

A questo punto si poteva procedere in piano alla costruzione della strada romana, appunto l’Appia Antica.