Per vedere le immagini sottostanti più grandi cliccare su di esse.

Palazzo Barocco - De Bonis

Attuali edifici davanti San Martino

Veduta del palazzo se non fosse stato bombardato.

PALAZZO BAROCCO – DE BONIS

Come riferito dal Tersenghi, poi ripreso da Umberto Savo nel suo bel libro” Velletri nelle sue cartoline d’epoca”, l’edificio era di proprietà dei Benvenuti, poi passò ai Gaetani- Gregna, ai Caprara -DeBonis e prima di essere distrutto dai bombardamenti apparteneva alla famiglia Mezzacapo.

Urbanistica:

Il palazzo situato davanti a S.Martino ,aveva il perimetro adiacente il corso  più avanzato dell’attuale edificio che invece non corrisponde all’asse urbanistico del corso.
Inoltre via Ruggero Giovannelli, la stradina che scende sotto il palazzo comunale da via Borgia, quando incrociava via della Stamperia proseguiva il suo percorso a fianco al  De Bonis per uscire sul corso di fronte all’ingresso del Toruzzi( Romani).(vedere mappa allegata)

Architettura:

Il manufatto era in stile Barocco, ornato da applicazioni di stucchi, cornici diamantate e lesene verticali a risalto a forma di pilastro incassato  con capitelli stile Jonico tipico dell’architettura barocca.

Il portale di peperino bugnato non corrisponde ai canoni barocchi, quindi è probabile la tesi che sia stato inserito prelevandolo da un'altra costruzione di epoca precedente.

Attività commerciali:

Sul fronte strada a partire dal lato sinistro a detta del signor Filippo Mezzacapo, c’era l’oreficeria di Milita, che dopo la guerra si spostò in angolo con via Miani.

Poi c’era una Torrefazione che era anche Bar-Drogheria- Generi diversi.

Nella riproduzione si legge l’insegna di torrefazione gestita da Giuseppe Antonietti detto “Beppe de buonafede”, ma precedentemente la torrefazione fu gestita intorno agli anni ’40 da mio nonno materno, Guido Caramanica detto il “ Dragone”.

La particolarità di questo esercizio commerciale era che all’interno funzionava una mescita particolare di MISTRA’, molto gradita dai contadini che venivano in città per gli acquisti, e sembra che i tabaccai avessero ognuno tale offerta.

Il Mistrà veniva anche aggiunto al caffe’ espresso per rafforzarlo, ma questa abitudine oggi è quasi scomparsa.

Poi subito dopo il portale c’era un alimentari e tabacchi, riconoscibile nella foto storica per i classici baccala’(stoccafisso) sotto sale appesi sulla porta.

Per ultimo c’era un negozio di tessuti di Mario Di Cave, che dopo la distruzione del palazzo si spostò in piazza Metabo.

Il nome di tale negozio stupisce per la modernità del termine:” Il calmiere dei Tessuti”.

Il portale bugnato in peperino si salvò al bombardamento, quindi fu di nuovo smontato, (non ha mai trovato pace) ed accatastato presso il muretto di S.Martino (come riferisce Mezzacapo), poi a poco a poco sparisce completamente come tante cose a Velletri.

Infatti c’è una prova clamorosa della sua dispersione.

Avete presente l’osteria VINI e CUCINA a via Metabo, fuori sul lato sinistro dell’entrata c’è un blocco di travertino che secondo Roberto Zaccagnini fa parte del portale di palazzo DeBonis.(vedere foto allegata)

Di fatti proprio di travertino erano le basi del portale, come si può vedere dalle foto, mentre il resto era di peperino.

Dice Roberto che spesso “ Giovanni” ex gestore del “ Matano”ci si sedesse a riposare e a prendere una boccata d’aria.

Planimetria
Foto 1915
Blocco travertino Foto 1945 post bombardamento