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Prospetto e pianta del Tempietto

IL TEMPIETTO BRAMANTESCO

Detto del sangue

Molteplici prove fanno pensare che gli etruschi fondarono il nucleo originale di Velletri.

La zona era tra il Comune , le carceri e S.Lorenzo, un triangolo originario recintato da mura per difenderlo, in questa specie di acropoli una parte era dedicata alle divinità, (pomerium).

Un tempio fu edificato e dedicato alla divinità (sabina) SEMO SANGUS, realizzato dove oggi sorge il tempietto del sangue.

Foto planimetria

Perché si chiama tempietto del sangue

Secondo il Teoli nel suo “Teatro Storico” :

“La chiesa della Madonna del Sangue, posta vicino al palazzo priorale, non è molto antica, e pigliò questo titolo per una immagine di Nostra Signora, che nel 1516 si vide piangere lacrime di sangue, in tempo che questa città doveva essere crudelmente travagliata dalla peste, e da altri flagelli. Viene citato questo miracolo nella citata Bolla del cardinale Farnese Alessandro primo, con la quale concede cento anni di indulgenza per la festa del miracolo, e per le altre feste ancora, e se ne vede la seguente memoria in marmo , posta nel muro vicino all'altare maggiore.”

Secondo altri tra cui Marcello di Falco, come scrive in “Storia di una città ferrigna e piantagrana”:

“ Alcuni documenti ci fanno pensare che le cose all'origine siano andate un poco diversamente;cioè, probabile, che la storia del pianto di sangue, sia nata molti anni più tardi , quando la chiesa del “Sangue” esisteva già.

Su quello stesso luogo, duemila anni prima, sorgeva un tempio pagano che per corruzione del linguaggio ed ignoranza, si potrebbe essere passati da SANGUS a SANGUE.

Nessun dipinto lacrimante dunque nel caso della Chiesa.”

Infatti si riferisce di una antica struttura “voltata” esistente in quest'area, al di sotto della chiesa di S.Maria del Sangue.

STORIA ARCHITETTONICA E RESTAURI

Nella mappa urbana del 1872, la chiesa di S.Maria, Confraternita del Sangue è scritto che il disegno è del Bramante.

Infatti l'influsso del grande architetto si avverte, ma il disegno originale si deve ad Alessandro da Parma XVI secolo.

Augusto Tersenghi in “ Velletri e le sue Contrade”, racconta che:”la chiesetta fu cominciata a costruire nel 1520 e portata a compimento nel 1579, come risulta da una memoria in essa esistente. ( trattasi di una lastra lavorata su tre bordi delle dimensioni di 217 cm. x 93 x h 30, con una scritta incisa che fa riferimento alla data di consacrazione, ma io faccio fatica a collocarla in qualche modo nella chiesetta, neanche come altare perché non ha le dimensioni giuste. Mentre combacia perfettamente come trabeazione orizzontale di chiusura laterale di Porta Romana, considerato il fatto che Porta Romana fu terminata circa nel 1579.)

Foto lastra villa Ginnetti

Continua il Tersenghi, che l'appendice posteriore ne impedisce il primitivo isolamento, (ed in questo ha perfettamente ragione).

Sulla porta d'ingresso della chiesa , all'esterno, vedesi un antico orologio "Berosiano" in marmo, trovato come dicono le parole incisevi sopra, nel territorio di Velletri".

Venne donato alla confraternita dal Cardinale Stefano Borgia.



Esempi di orologi simili a quello esistente sul tempietto.
Foto 1945 post bombardamento
Sopra la porta si nota la presenza dell'orologio Berosiano.

Berosio era uno studioso caldeo, del III sec. a.c. ,che per primo inventò una meridiana che poteva essere maneggevole e trasportabile, (vedi foto). Nelle foto allegate del tempio si nota effettivamente la sua posizione, poi le cronache dicono che nel 1930, la lapide e la meridiana vennero sostituite con due fasci littori in marmo e una grande iscrizione che ricordava i caduti della prima guerra mondiale. La meridiana fu spostata nel museo civico.( chi l'ha vista?).

Blocco travertino

Per la costruzione del tempietto ci vollero più di 55 anni, dovuti a mille difficoltà, fra cui le ripercussioni del Sacco di Roma del 1527,ed infine anche per un violento terremoto che nel 1533 causò gravi danni agli edifici di Velletri.

Dopo il bombardamento del 1944, che danneggio il tempietto,Giuseppe Zander venne incaricato del restauro nel 1954,eseguendo una modifica al tamburo che venne ribbassato. Chiuse le finestre laterali al portone, aprendo quelle circolari sopra al primo cornicione.